Ecco gli squallidi retroscena che porta il malaffare e la devastazione del bellissimo territorio della Basilicata vilipeso e depredato da saccheggiatori di professione e politici collusi!
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Tangenti per le estrazioni petrolifere in Basilicata
Oro nero, ma anche oro vero. Il petrolio lucano produce incassi straordinari. Sono quelli delle tangenti che si pagano, secondo quanto sospetta la procura della Repubblica di Milano per ottenere gli appalti nei lavori di estrazione. Da Milano trapelano notizie sul coinvolgimento nell'inchiesta di dirigenti dell'eni e di altre compagnie petrolifere,che si facevano pagare tangenti dalle aziende che aspiravano ad ottenere appalti nei lavori necessari per la gestione dei pozzi e dell'estrazione di petrolio. Sotto osservazione, in particolare, il sito di tempa rossa, uno dei più grandi e attivi della Basilicata. In base ad intercettazioni telefoniche fatte eseguire dalla Procura di Milano, alti dirigenti delle società petrolifere, dall'eni alla total, operanti in val d'agri,contrattavano le tangenti per ogni appalto da assegnare. I soldi finivano prevalentemente su conti esteri, ai quali si sta dando la caccia. Le trattative registrate dagli inquirenti riguardavano anche altri giacimenti petroliferi, non solo quelli lucani, sparsi in tutto il mondo. Talvolta, però, il pagamento avveniva in contanti. Come a capodanno del 2010, quando gli intercettatori della Procura registrarono una scena da film comico. L'imprenditore che doveva pagare la tangente sbagliò busta, e consegnò al manager molti più soldi del previsto. I due, poi, si sentirono al telefono: "scusa", disse l'imprenditore, "ma ho sbagliato tasca, ti ho dato la busta sbagliata". "Vabbè", dice l'altro, "ormai è fatta", e si tenne tutti i soldi.
Fonte: TG Norba 24
29/10/2011
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