sabato 18 febbraio 2012

La Valle dell'Agip

La valle dell'Agip: Maurizio Bolognetti racconta con il dottor La Veglia l'aumento delle malattie tumorali in Val D'Agri.(Su Radio Radicale e Fai Notizia)



Grumento Nova, 1 luglio 2010 



“Il Petrolio ha portato l’inquinamento del territorio, l’inquinamento delle acque, l’inquinamento dei terreni, l’inquinamento dell’aria.”(Pino Laveglia – medico condotto di Grumento Nova)

In Basilicata c’è il più grande giacimento petrolifero in Terraferma d’Europa. Solo il potenziale stimato del giacimento di idrocarburi della Val D’Agri, dove opera l’Eni, è di oltre 900 milioni di barili(in Val d'Agri si estrae l'80 per cento del petrolio italiano). Il valore complessivo dell’oro nero presente in Val D’Agri è di circa 20 miliardi di dollari. In Val d’Agri ci sono 55 pozzi in produzione. Il problema è che la Val d’Agri non è un deserto e le estrazioni vengono effettuate in una zona ricca di sorgenti, boschi e instabile per frane. Oltre il 70 per cento del territorio lucano è gravato da permessi di ricerca e concessioni. Insomma, una sorta di Kuwait nel cuore dell’Italia meridionale. Il Centro Oli Eni di Viggiano(PZ) è ubicato a pochi metri in linea d’aria dai comuni di Grumento Nova e Viggiano. Le compagnie petrolifere aprono pozzi anche a ridosso di centri abitati. Di recente è stato autorizzata l’apertura di una nuova piattaforma petrolifera(pozzo) a Villa d’Agri(Marsicovetere), a circa 700 metri dal locale ospedale e a 200 metri dal centro abitato. 

Siamo stati a Grumento Nova(PZ), in quella che qualcuno chiama “Valle dell’Agip”, per intervistare il dottor Pino Laveglia. Il dottor Laveglia pensa che ci sia una connessione tra l’aumento delle malattie tumorali che riscontra nell’area e le estrazioni petrolifere. L’8 febbraio del 2010, su Basilicatanet appare una dichiarazione dell’ex assessore all’Ambiente Vincenzo Santochirico, che parla della necessità di istituire l’Osservatorio ambientale sulla Val D’Agri. Dichiara tra l’altro Santochirico: “Il Presidente Vito De Filippo ha ricordato che il nuovo organismo era previsto nell’ambito del protocollo d’intenti tra Regione ed Eni quale misura di compensazione ambientale in relazione al progetto di sviluppo petrolifero nell’area della Val D’Agri. De Filippo ha segnalato l’importanza di procedere alla costituzione dell’Osservatorio Ambientale.”
Di Osservatorio si è tornato a parlare a fine giugno 2010 e se davvero, come sembra, dovesse nascere, tocca constatare che verrà battezzato con quasi 12 anni di ritardo, visto che il protocollo d’intesa di cui parla l’assessore è datato 18 novembre 1998(DGR 3530) e reca in calce la firma dell’ex Presidente della Regione Basilicata Angelo Raffaele Di Nardo e per l’Eni di Franco Bernabè. Di tutta evidenza, la dichiarazione di Santochirico conferma in pieno quello che tutti i cittadini della Val D’agri sanno da tempo: “In Val d’Agri, da oltre dieci anni, è assente una rete di monitoraggio indipendente che rilevi in continuo tutti gli inquinanti (IPA, COV, Benzene, H2S Idrogeno Solforato), così come previsto dagli accordi Eni-Regione.” 
Di certo il fatto che l’Osservatorio venga finanziato da quella stessa compagnia petrolifera che ha operato in regime di sostanziale autocontrollo per oltre due lustri, fa sorgere una qualche perplessità.

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