venerdì 6 aprile 2012

COMUNICATO STAMPA #11

Coordinamento istituzionale e sollecitazione ai comuni lucani contro le trivellazioni


Negli ultimi due giorni il comitato per il “NO al petrolio nel Vallo di Diano” ha continuato la sua azione sui due territori interessati dall'istanza “Monte Cavallo”. Dapprima a Padula, presso la sede della Comunità montana Vallo di Diano, per un incontro tra le diverse forze che si oppongono alle velleità estrattive della Shell. Poi a Tramutola, tra i quattro comuni del versante lucano il meno chiaro nel prendere posizione.

A Padula martedì mattina insieme alla Comunità montana Vallo di Diano, al comitato “Zero trivellazioni Monte Cavallo”, all'associazione di consorzi di imprese valdianesi Italicus, ed al dirigente Cea abbiamo dato vita all'incontro “Dalla protesta alle proposte”.

L'idea è quella di dare un'impronta di sviluppo ecocompatibile ed innovativo al nostro territorio che, con tutte le sue forze politiche, economiche e sociali vuole dire no ad un modello di sviluppo vecchio, inquinante ed incompatibile con gli equilibri anche economici raggiunti.

Per perseguire questo ambizioso ma realistico fine è nato un gruppo di lavoro, aperto ai cittadini, per lo studio e l'implementazione di alternative di sviluppo che saranno confrontate per la scelta di quali più idonee all'attuazione sul territorio. Inoltre è previsto un incontro con europarlamentari per discutere sulla Politica Agricola Comune (Pac) e le opportunità che ne derivano. Infine un passaggio obbligato sul monitoraggio ambientale proposto dalla Cm Valdiano: sollecitiamo le risposte dei sindaci alle sollecitazioni dell'ente montano entro il 6 aprile.

Ieri (mercoledì) sera siamo poi stati a Tramutola. Il nostro sentimento è di forte delusione difronte all'atteggiamento del sindaco che si è rifiutato di deliberare contro l'istanza Shell. Al contrario di quanto fatto da tutti i suoi colleghi lucani e valdianesi accomunati dall'operazione “Monte Cavallo”. A nostro avviso l'atteggiamento pilatesco del sindaco di Tramutola è doppiamente pericoloso. Da un lato lascia aperta la questione silenzio-assenso. Dall'altro incrina il fronte compatto dei sindaci e dei rispettivi territori.

A Tramutola il sindaco ha detto che dato che il comune ricade in zona parco non sarà possibile trivellare... ma noi vogliamo ricordare che già in passato sono stati modificati i confini del parco per consentire le trivellazioni e che a soli 100 metri da Tramutola ci sono i pozzi in funzione. Chiediamo di chiudere la porta senza lasciare spazi all'interpretazione! Partendo da un no secco e inequivocabile anche solo al già pericoloso ed inquinante sondaggio esplorativo!

Nessun commento:

Posta un commento